Intervista a Ezio A. Indiani: Capitale umano in hotel – La ricetta dei manager.

A Venezia i 440 membri dell’associazione europea dei direttori d’albergo (EHMA) si sono riuniti per discutere di formazione e attrarre i giovani alla professione.

A Roma, nel 1974, un gruppo di direttori tra i più prestigiosi alberghi d’europa decide di fondare un’associazione per condividere idee, problemi, suggerimenti iniziative del loro settore.

Nasce così l’European Hotel Managers Association con l’obiettivo di mantenere e migliorare gli standard di eccellenza nel settore alberghiero.

Cinquant’anni dopo, EHMA conta più di 440 soci in 23 paesi europei e rappresenta circa 400 hotel, 86 mila camere e 66 mila dipendenti e celebra il suo giubileo d’oro a Venezia in occasione della sua assemblea generale annuale. Il tema dell’evento è «Il capitale umano e la sfida di coinvolgere nuovi giovani professionisti nell’ospitalità».

Si tratta di una tematica quanto mai attuale ma l’impegno nei confronti della prossima generazione di professionisti dell’ospitalità è stato fin dall’inizio uno degli obiettivi dell’associazione. «Coi giovani forse abbiamo sbagliato negli ultimi anni – ammette Ezio A. Indiani, Delegato Nazionale Italia, ex presidente di EHMA e general manager del Principe di Savoia di Milano -. Noi albergatori avremmo dovuto raccontare meglio il nostro mestiere e non legarlo solo a turni e orari: i ragazzi oggi chiedono un maggior equilibrio tra lavoro e tempo libero e questo non è inconciliabile nemmeno nel nostro settore. Il capitale umano e il suo ruolo nell’ospitalità di lusso esplora i modi per impegnare, coinvolgere e ispirare i giovani a intraprendere una professione gratificante che ruota essenzialmente intorno alle persone e offre infinite opportunità e un grande senso di soddisfazione».

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